In Italia è stato stimato che ben il 30% della popolazione rientra nell’analfabetismo funzionale; Dietro di noi abbiamo solo la Turchia con il 48% e il Cile con il 53%. L’analfabetismo funzionale è l’incomprensione e assenza di pensiero critico, con la reale incapacità di andare a fondo sulle cose. (Dall’indagine Ocse-Piaac del 2019 per approfondimento: https://www.invalsiopen.it/competenze-adulti-indagine-ocse-piaac/ )
Non basta dire “sono anarchico” o “sono controcorrente perché critico il sistema sociale” “è una statistica generale”. Sono solo chiacchiere, che stanno a 0. Ognuno di noi vivendo in un determinato ambiente viene condizionato dallo stile di vita che vivono le persone intorno. Basta pensare come spostandoci da una città ad un’altra vedremo situazioni, linguaggio e abitudini diverse.
Per prima cosa i condizionamenti sono la matrice dei nostri pensieri che derivano: dalla famiglia, gli amici, la religione e la scuola. Cerca di trovare un equilibrio per non trovare meccanismi di compensazione (passare da un’estrema idea ad un’altra o andare alla ricerca di qualcosa per colmare un vuoto interno). Anche ragionare per conseguenze porta altrettante illusioni: Se hai vissuto un esperienza di vita dolorosa tenderai a evitare o deviare da quel tipo di situazioni, es. “Gli uomini sono tutti uguali”.
In generale qualunque sia la frase che tende a generalizzare una situazione vissuta o una questione, porta con se una convinzione limitante, che se non dovutamente affrontata diventa veramente un limite nella vita. Fortuna, abbiamo la capacità di evolvere e crescere anche sotto questo aspetto. Datti la possibilità di vedere oltre quel confine che conosci.

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