OGNI DOLORE PORTA CON SE UNA RINASCITA

La ciclicità dei sentimenti, delle relazioni, della vita stessa ci ricorda quanto è importante vivere ogni momento. Ogni istante è un dono, per questo si chiama presente.

Il dolore ha una connotazione negativa, per il sentimento che suscita dentro di noi e ci ricorda che non esiste una gioia senza il suo complementare.

Ma come affrontarlo? Con noi stessi dobbiamo essere permissivi, ascoltarci e comprenderci soprattutto in questi momenti. Si dice che non c’è peggior giudice di noi con noi stessi. Ed è vero. Permetterci di piangere, di soffrire, aiuta ad accogliere il dolore, ascoltarlo per poi accompagnarlo fuori dalla porta.

Paradossalmente, ogni emozione che viene farci visita vuole solo raccontarci qualcosa di noi stessi, e contrastare queste emozioni, ci rendono solo violenti con noi stessi.

Perdoniamoci per questo.

Siamo abituati ad un mondo di immagine e stereotipi, per il quale non mostrarsi deboli o fragili è diventato uno sport. Poi a casa ognuno riversa le proprie frustrazioni sulle persone che ama.

Una volta attraversato quel momento di accoglimento, in cui abbiamo conosciuto una parte di noi stessi, abbiamo una consapevolezza in più. Da una fine c’è sempre un nuovo inizio. La strada è lì davanti in attesa di essere percorsa, non vale la pena fermarsi dopo tutta la strada che si è percorsa. Come prima cosa, crearsi un obbiettivo a breve termine (che banalmente può essere all’inizio anche solo, alzarsi tutte le mattine per fare colazione) e uno a lungo termine (tra dieci anni vorrei essere…) dopodiché si inizia.

Dalle piccole attività quotidiane si arriva a grandi risultati.

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