Dobbiamo ricordarci che siamo in una società che ha basato tutto sulla “caccia all’emozione”. Spesso ci dimentichiamo che abbiamo la capacità di scegliere.
La maturità qui gioca un ruolo cruciale. Non basta volerlo ma anche esserlo.
Per ogni momento della vita c’è un tempo. Il tempo di non ascoltare, di crescere, di scegliere cose importanti, di scappare, di tenere duro, di darsi alla pazza gioia o aspettare. Ogni cosa sarà scelta sulla base di cosa siamo noi, di chi siamo noi.
Quando viviamo qualsiasi emozione, tendiamo a immedesimarci in quello che sentiamo, ma noi non siamo le nostre emozioni, non siamo le nostre paure, non siamo le nostre ansie. Siamo molto di più.
Ma come facciamo a sapere cosa siamo, se non siamo consapevoli di ciò che viviamo? Come facciamo a riconoscere cosa stiamo vivendo, se non sappiamo dargli un nome? Le emozioni per il 90% della popolazione si dividono in belle o brutte. In realtà abbiamo un vocabolario così ricco da poterci aiutare. Ma a cosa serve?
Consapevolezza. La nostra mente è logica, mentre le emozioni e ciò che siamo nella nostra essenza non è logica. Ma per consentirci di allinearci (la famosa triade, mente anima e cuore) abbiamo bisogno di parole per comprendere il nostro mondo interiore.

Lascia un commento